«Mi cercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie» (Is 58,2). L’itinerario della Quaresima nella tradizione e nella pietà cristiana è segnato da una forte esperienza spirituale ed emotiva: la Via Crucis, la via della croce. Essa permette di ripercorrere insieme con Gesù, sulla scorta della Parola di Dio, l’ultimo cammino che Egli fece dall’orto degli ulivi, fino al luogo della crocifissione ed al sepolcro. Questa via è segnata dal sangue, dalla fatica, dall’atroce sofferenza, dal silenzio, dalla preghiera. Un oracolo postesilico del terzo Isaia sembra richiamare questo percorso che, in vista della morte di Cristo segnò il suo cammino conclusivo per il compimento della volontà di Dio nel mistero della morte. Il Signore Dio lo fa gridare ad alta voce perché tutti sentano e vedano. La Liturgia lo pone in sincronia con il digiuno accetto a Dio scevro dalle formalità esteriori ed espresso nella concretezza della carità verso gli altri. Nella pietà popolare questo cammino si interfaccia con la «via della croce» nella contemplazione e nella meditazione profonda della sofferenza di cui è pervasa ognuna delle quattordici stazioni convenzionali, fissate nel tempo come tappe significative storico-teologiche di analogo percorso dell’uomo sulla terra. San Leonardo da Porto Maurizio (1676-1751) fu un convinto ed efficace propagatore e missionario della Via Crucis: eresse personalmente 572 Via Crucis, delle quali è celebre quella eretta al Colosseo di Roma. Questo pio esercizio è uno dei più amati nella venerazione della Passione del Signore. P. Angelo Sardone