«Una tribù la darò a tuo figlio, per amore di Davide, mio servo, e per amore di Gerusalemme, che ho scelto» (1Re 11,13). La grandezza di Salomone fu limitata alla fine della sua vita dal disorientamento che subì a causa delle ingerenze politiche e comportamentali soprattutto per via dei matrimoni con donne pagane che gli fecero deviare il cuore inducendolo a seguire altri dei. Non rimase integro nel cuore per il Signore, nonostante gli fosse apparso due volte invitandolo a non seguire altri dei. Il Signore gli annunciò quindi che gli avrebbe strappato il regno per consegnarlo ad un suo figlio con un’unica tribù. Al contrario rimane grande la fama di santa Scolastica (480-547), sorella di S. Benedetto, dovuta alla perfetta alleanza con Dio ed alla fedeltà di amore a Lui. È una luminosa figura di donna consacrata a Dio, che sulle orme del fratello, impegnò totalmente la sua vita per Dio nel silenzio, nella contemplazione e nella assoluta priorità data a Lui nella gestione della sua vita. S. Gregorio nella sua opera, «I Dialoghi», riporta i tratti conclusivi della vita di S. Scolastica contrassegnati dall’ultimo incontro col santo fratello, la gioia di rimanere con lui tutto il giorno e tutta la notte in sacra conversazione ed il racconto della sua morte avvenuta tre giorni dopo. La potenza della sua preghiera e l’intervento di Dio con la pioggia battente che rendeva impossibile il rientro di S. Benedetto in monastero, indusse il santo abate alla trasgressione, ma ebbe però il compenso di vedere l’anima della sorella morta, salire verso il cielo come una colomba. L’esempio di questi due santi fratelli testimonia l’amore di Dio che esalta e premia chi gli è fedele fino in fondo. P. Angelo Sardone