«Questa è volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dalla impurità, senza lasciarvi dominare dalla passione» (1Tes 4,3). Il desiderio di Dio e quello dell’evangelizzatore, è che ciascun evangelizzato si comporti secondo le indicazioni ricevute per potersi distinguere in mezzo ad una generazione perversa e degenere (Fil 2,12). Le raccomandazioni dell’Apostolo Paolo mirano costantemente proprio a questo e si amplificano con una motivazione chiara ed inequivocabile: la volontà di Dio. Le norme ricevute sono parte integrante di questa volontà che ha di mira la santificazione. Essa è l’espressione immediata della prima e fondamentale vocazione del cristiano: andare verso Dio che santifica, imitare Cristo che si è fatto santificazione, percorrere il cammino di perfezione con la cooperazione dello Spirito Santo, santificatore. Queste indicazioni sono state prese alla lettera e realizzate in pieno da S. Monica (331-387), madre di S. Agostino. Conosceva la Scrittura: la forza da essa derivante, l’assidua preghiera e la coerente testimonianza furono per lei indispensabili perché il figlio si mettesse sulla retta via con una conversione convinta e radicale. Con il figlio ormai trasformato dalla grazia e propenso a dedicarsi all’unione con Dio nella vita monastica, ebbe frequenti colloqui spirituali nella casa di Ostia dove, a seguito di febbri alte, all’età di appena 56 anni concluse la sua vita davanti ai suoi figli. S. Monica è l’esempio della donna forte che passa dall’inquietudine per il figlio alla serenità appagata dalla fede e dalla certezza della conversione e del cammino di santità di Agostino, rinnovato dalla grazia. P. Angelo Sardone