«Molti dei Corìnzi, ascoltando Paolo, credevano e si facevano battezzare» (At 18,8). Da Atene, dopo il fallimento dovuto al discorso sulla risurrezione e la relativa canzonatura subita da parte dei suoi colti ascoltatori, Paolo ripara a Corinto, nell’istmo omonimo. Qui sorgerà una delle comunità più importanti da lui fondate. Il lavoro che lo attende non è facile, ma il Signore gli conferma che anche le difficoltà che incontrerà rientrano nel disegno di Dio. La città è grande, cosmopolita, di facili costumi, punto di riferimento di intenso commercio. Alloggiava presso Aquila e Priscilla, una coppia di giudei rientrati da Roma e per mantenersi, lavorava con loro che, come lui, erano fabbricanti di tende. Quando fu raggiunto da Timoteo e Sila, si diede tutto alla predicazione cominciando come al solito dai Giudei. Dinanzi alla loro ottusa ed invalicabile ostinatezza, mettendo in pratica quanto Gesù stesso aveva detto, si scosse la polvere dalle vesti e decise di rivolgersi da allora in poi solo ai pagani. Aveva aderito Crispo, capo della sinagoga che credette insieme con la sua famiglia. Cominciò quindi da Tizio Giusto che onorava Dio ed abitava nei pressi della sinagoga. Nonostante ci fosse questa opposizione manifesta da parte dei Giudei, con la sua tenacia l’apostolo raccolse un buon risultato con tanti che accoglievano la fede e si facevano battezzare. La perseveranza premia sempre, soprattutto quando è mossa dall’unico intento di portare Cristo alle anime e di testimoniarlo con una degna condotta di vita che esalta e conferma le parole che si adoperano. P. Angelo Sardone