«Io susciterò un tuo discendente, uscito dalle tue viscere. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio» (2Sam 7,14). La promessa di Dio rivelata al re Davide dal profeta Natan, si concretizza in Gesù di Nazaret che umanamente, secondo il disegno del Padre, prende forma mortale nel grembo della Vergine Maria ed ha in Giuseppe, l’umile falegname di Nazaret, il padre putativo, l’“aggiunto” nella Santa Famiglia, come significa il suo nome. Sarà riconosciuto in terra davanti alla Legge ed alla società ebraica come lo sposo di Maria, suo intemerato custode, il tutore del Messia. L’8 dicembre 1870 con l’intento di indicarlo come sicura speranza per la vita della Chiesa dopo Maria, Pio IX col decreto «Quemadmodum Deus» proclamò San Giuseppe «Patrono della Chiesa universale» e l’anno successivo con la lettera apostolica «Inclytum Patriarcham» (7 luglio 1871), gli riconobbe un culto superiore a quello di tutti gli altri santi. Essendo sempre vissuto “decentrato” all’ombra di Gesù e Maria e uomo del silenzio, fu per Gesù padre amato, padre di tenerezza, accogliente ed obbediente. Noi figli di S. Annibale M. Di Francia, lo veneriamo «patrono della vita interiore» e rinnoviamo oggi i voti di devozione. A lui si ispira ogni papà cristiano per il suo ruolo e figura essenziale per la crescita dei figli, punto di riferimento, di confronto e sviluppo della loro stessa identità. Auguri a tutti i papà ed a coloro che portano in nome di Giuseppe, Pippo, Peppino, Giuseppina, Pina, Giusy, ed in particolare a tutti i papà che generano nella carne e nello spirito, con la gratitudine per il loro ruolo umano e spirituale nella sequela ed accompagnamento di figli e figlie. P. Angelo Sardone