Oggi è ancora Pasqua. In consonanza con la mentalità e la prassi ebraica, nella Liturgia lo sarà per otto giorni di seguito con la cosiddetta “Ottava di Pasqua”. La tradizione cristiana definisce la giornata “Lunedì dell’Angelo”, in riferimento all’incontro degli Angeli del sepolcro che annunziano alle donne la risurrezione di Gesù. Non si tratta di un furto perpetrato dai discepoli del Maestro, ma di un evento straordinario operato dalla potenza di Dio Padre. Le donne, abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande corrono a dare l’annuncio ai discepoli. Gesù stesso va loro incontro, le saluta affettuosamente, dissolve ogni loro paura, si lascia abbracciare i piedi ed adorare e conferisce loro il mandato di andare ad annunciare il grandioso evento perché gli apostoli prima, e noi oggi, ne diveniamo testimoni. Per antica tradizione oggi è Pasquetta, termine vezzeggiativo di Pasqua, quasi a proseguire in forma più leggera la giornata immediatamente successiva al “grande giorno” principio di tutti i giorni. Da sempre si caratterizza come momento di festa, con la gita fuori porta e molto spesso il consumo degli avanzi del giorno prima. La fraternità, l’incontro con gli amici, il contatto con l‘aria aperta e la natura, la scampagnata, sono in genere gli elementi portanti della giornata quasi un prolungamento della gioia pasquale. La particolare ed attuale situazione non permette questa ritualità consolidata nel tempo. Si continua a dimorare tra le mura domestiche. I balconi delle case, per chi li ha, diventano una limitata imitazione dell’aria aperta e della libertà della campagna. Pazienza: questo è il ritmo e la modalità imposta per necessità quest’anno. Rimane ferma ed assodata la gioia del mistero della Pasqua come mistero di risurrezione e pienezza: per essa «la fede e la speranza, fisse in Dio» (1 Pt 1, 21) nutrono la vita di ogni giorno ed anche tra le limitate mura domestiche e gli angusti spazi della relazione fisica, permettono l’esercizio più ampio, spazioso ed efficace della carità. Essa raggiunge con immediatezza e senza spostarsi, i luoghi, le persone e gli affetti più cari. Buona Pasquetta. P. Angelo Sardone