Ogni giorno il Signore si affaccia dal cielo e guarda la terra per ascoltare il gemito e liberare dagli affanni (cfr. Sal 101, 20-21). Ogni giorno. Questa Parola è efficace sostegno e delicata consolazione al cuore di chi è affranto nel buio della persistente difficoltà, nell’incertezza di ogni domani, nella paura della negativa evoluzione degli avvenimenti. Dio Padre ha cura dei suoi figli e se anche permette la prova, è sempre pronto a lenire ogni sofferenza, donando necessaria speranza. Nella prova la fede matura. Non si possono scandagliare i tempi e le stagioni, tentare di comprendere gli interventi e l’opera di Dio se non con un’ottica diversa da quella semplicemente umana, logica e conseguenziale: «le vostre vie non sono le mie vie, i vostri pensieri non sono i miei pensieri» (Is 55,8). Tutto, allora, può risolversi nell’accoglienza umile e fiduciosa della volontà imprescrutabile di Dio e della sua Provvidenza senza limiti, che indirizza ogni cosa per il bene. Dio è davvero il Padre che ascolta il gemito del vivente e del morente, salva la vita e non lascia vacillare i passi: «I cuori dei figli dell’uomo stanno davanti a Dio» (Prov 15,11). Il Signore non abbandona, non rompe la sua alleanza, non ritira la sua misericordia, anzi, proprio perché siamo paralitici nella mente e nel cuore, invita a prendere la propria barella e, con fede più matura, a camminare. Non è facile farlo. Occorre osare, occorre fidarsi davvero. Coraggio, proviamoci ancora una volta. P. Angelo Sardone