La semina del mattino.
9. «Il Signore riserva ai giusti il successo» (Pr 2,8).
Il mondo d’oggi sembra contaminato dal desiderio o dal bisogno di successo. Si corre per stare sulla cresta dell’onda, mantenere i quozienti di notorietà, dare continuità e stabilità al proprio target sociale, mantenersi eternamente attivi e giovani. I riflettori ordinari attirano e gli scatti gratuiti di una fotocamera compensano. Per tanti il successo è vita; l’insuccesso è sconfitta, fallimento, causa di depressione, rischio di morte. Nella linea della fede c’è una stridente contraddizione: la croce di Gesù, clamoroso insuccesso, causa la vittoria; la sua morte è vita; quando sembra che tutto sia finito, tutto incomincia. Il successo vero si stabilisce in una dinamica di realizzazione della propria esistenza nonostante tutti i limiti. Si consegue sulla base di quello che si è, più che di quello che si fa o di ciò che appare. I criteri per un effettivo successo sono l’accoglienza della Parola che salva, la trasparenza dell’interiorità, l’attenzione alla vera sapienza, un cuore dedito alla prudenza, il timore di Dio aperto alla conoscenza delle cose che valgono, la rettitudine di coscienza e di vita. Non è logica fuori tempo o fuori moda ma valore apprezzato agli occhi degli uomini e, soprattutto, agli occhi di Dio che così riserva ai giusti il vero successo. I pieni voti si conseguono anche in platea, nell’umiltà, nel nascondimento e nel servizio, soprattutto quando nulla si antepone all’amore del Signore. P. Angelo Sardone