La semina del mattino
28. «Volgerò lo sguardo sull’umile e su chi ha lo spirito contrito» (Is 66,2).
Lo sguardo del Signore è aperto sul mondo e sulle creature: è benevolo e basta per dissipare ogni male (Pro 20,8). Il Dio che ha creato l’universo si prende cura di tutto e di tutti e, nel rispetto della libertà, orienta l’uomo verso ciò che è buono, giusto e santo. Dimora nell’intimo della sua coscienza e con lui intesse un dialogo di amore, sempre pronto ad ascoltare, anche quando sembra distante o assente. Con preferenza posa il suo guardo su chi è umile, su chi sa riconoscere il proprio limite ed i propri errori, su chi ascolta la sua Parola, è privo di superbia, non si ritiene migliore o più importante degli altri. Solo gli stolti non resistono al suo sguardo (Sal 5,6). L’umiltà è una virtù spesso svalutata. Si privilegiano i furbi e talora si premiano i presuntuosi e gli arroganti che non cedono il posto ed il passo, ma tendono a prevalere. Il successo che pure fa sentire intraprendenti e capaci, ha bisogno di costanza per reggersi sulla cresta dell’onda, mantenere alto il profilo e inventare sempre qualcosa di nuovo per appagare ed appagarsi. Genera anche evanescenza, vulnerabilità e depressione quando per un motivo o l’altro i venti non soffiano a favore. L’umile non è un debole, un inferiore, un incapace che non reagisce. E’ davvero grande chi è intriso di umiltà, generoso, accogliente, grato, chi condivide. Su di lui il Signore volge lo sguardo. L’umiltà è verità. Si impara da Gesù Cristo, maestro e modello. P. Angelo Sardone