«Ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli la vita, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce!» (Dt 30,19-20). Il quinto Libro della Bibbia, il Deuteronomio, contiene il codice di leggi religiose e civili del popolo di Israele, in parte promulgate nel deserto, inserito in tre distinti discorsi di Mosè. Si compone di 34 capitoli. Il terzo grande discorso richiama l’alleanza, l’esilio, il ritorno e la conversione. I temi portanti sono legati al dualismo vita-bene, morte-male ed all’espresso comando di Dio di camminare per le sue vie e di osservare i suoi comandi, le leggi e le norme. Il compenso è costituito dalla vita, dalla prosperità procreativa e dal possesso della terra promessa. Dio che pone dinanzi la vita e la morte, la benedizione e la maledizione, invita a scegliere la vita. La scelta seria di Dio comporta l’amore al Signore, l’obbedienza alla sua voce e l’unità con Lui. Nel rispetto pieno della libertà dell’uomo, Dio che è amore, pone dinanzi ai suoi occhi ed alle sue scelte direzioni ambivalenti, affidandogli la responsabilità che deriva da una scelta invece dell’altra. La vita e la benedizione sono messe in opposizione alla morte ed alla maledizione, frutti della colpa e del peccato che Dio non ha voluto ma ha permesso. Con l’avvento del dominio del male tutto si è sovvertito ed anche nell’uomo è venuta meno la capacità di scegliere il bene invece del male. La storia anche recentissima, ha riservato sorprese inaudite, manifestazioni di scelte evidenti di male che si oppongono al Dio, al suo amore, all’obbedienza alla sua voce ed alla sua volontà che è volontà di bene. P. Angelo Sardone