«Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato» (Is 58,11). Il cammino liturgico si stabilisce in analogia ai grandi misteri della vita di Cristo ed alla vita stessa dell’uomo che scorre nelle varie sue vicende. La Quaresima è davvero un tempo favorevole non solo in prospettiva della passione, morte e risurrezione di Cristo, ma anche nella presa di coscienza della propria vita segnata da contraddizioni e propensioni al bene come al male. L’itinerario penitenziale diviene fruttuoso nella misura in cui ci si lascia guidare e condurre da Dio. L’esperienza biblica lo conferma attraverso le scritture profetiche che soprattutto in questo periodo liturgico suonano come una grande opera che rende ciascuno coprotagonista. La situazione della vita dell’uomo sulla terra è passata dalla condizione paradisiaca del benessere materiale, spirituale e fisico, alla precarietà determinata dal peccato che ha generato egoismo, sopraffazione, invidia, malattia e morte. Tante volte l’esistenza si riduce ad una spaventosa aridità nonostante il benessere. La dimensione fisica risente fortemente dei condizionamenti climatici, ambientali, nutritivi. L’intervento costante e sistematico della grazia di Dio che non abbandona i suoi figli è garanzia di promessa e di futuro certo. L’immagine simbolica del giardino florido, delle ginocchia rinvigorite e del terreno arido irrigato dalle acque salutari, fotografa la realtà della vita dell’uomo e la proietta in dimensione escatologica verso un futuro illuminato da Dio e redento dal suo amore. P. Angelo Sardone