«Beati i tuoi uomini e beati questi tuoi servi, che stanno sempre alla tua presenza e ascoltano la tua sapienza!» (1Re 10,8). Così esclamò, rimasta senza fiato dinanzi alla grandezza di Salomone ed all’organizzazione perfetta della sua reggia, la regina di Saba. Era giunta a Gerusalemme da una delle colonie sabee a nord della penisola arabica, per intessere relazioni commerciali col regno ebreo che controllava le strade maggiori del commercio verso la Siria e l’Egitto. Aveva portato con sé molte ricchezze, cammelli carichi di aromi, pietre preziose e oro per presentare al Re le sue domande. Appagata in tutto quello che aveva chiesto e fortemente impressionata dalla sua sapienza e prosperità, diede a Salomone quanto gli aveva portato. In uno slancio di compiacenza nei confronti del garbato sovrano, pronunziò una benedizione per uomini e servi accreditati al trono in ascolto continuo della sua sapienza. Dinanzi alla vera saggezza si rimane sempre fortemente impressionati, perché essa parla da sé e supera di gran lunga il “sentito dire”. Soprattutto quando la sapienza è accolta come dono di Dio cui si offre la collaborazione intelligente e fattiva del proprio impegno a tradurla nella pratica della vita, essa si proclama da sé e di esprime con le risposte sagge e la nobiltà di confronto e di dialogo. Non è facile trovarsi dinanzi a situazioni di questo genere, ma non è neanche raro! Capita di trovarsi dinanzi ad ignoranti ed arroganti chiusi nelle poche cose che sanno o che hanno e che tengono strette per sé. È davvero un dono di Dio imbattersi in persone che pur nella loro semplicità ed umiltà rivelano grandezze straordinarie di sapere e di arte non comune, acquisiti con serietà e costanza e comunicati con generosità ed autentico spirito di servizio. P. Angelo Sardone