«Non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che abbiate piena conoscenza della sua volontà» (Col 1,9). La bella notizia dell’adesione alla fede cristiana con il corredo della speranza e del vicendevole amore, fa sgorgare nel cuore di Paolo la preghiera assidua di sostegno ai Colossesi perché si distinguano nella pienezza della loro azione formativa ed apostolica attingendo direttamente da Dio e dalla conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza ed intelligenza. Questo dato teorico deve necessariamente sfociare nella pratica che si traduce innanzitutto nel piacere a Dio e nel portare frutto in ogni opera buona. La potenza stessa della gloria di Dio rende forti e, di conseguenza, perseveranti e magnanimi in tutto. L’attenzione e la preoccupazione dell’Apostolo nei confronti di questi cristiani è il loro effettivo avanzamento nel cammino di fede che può e deve essere sostenuto ogni giorno dalla preghiera, perché possa portare concretamente ad una conoscenza vera della volontà di Dio. È molto bello considerare come l’atteggiamento dell’evangelizzatore sia entusiasta ed allo stesso tempo realista, notando la difficoltà per i cristiani nella società di allora come di oggi, di avanzare nel cammino nella pienezza dell’azione dello Spirito ed in corrispondenza analoga alla Grazia. Tante volte purtroppo le preoccupazioni e gli interessi più vivi dei ministri, con malcelata compiacenza dei cristiani stessi superficiali e languidi, sono rivolti alla dimensione meramente psicologica e si rischia di trascurare nel cammino formativo il riferimento fermo e deciso all’accoglienza della Grazia che giunge attraverso i sacramenti ed il conseguente impegno di ciascuno nella seria, se pure difficile perseveranza. P. Angelo Sardone