«Ecco una nuvoletta, come una mano d’uomo, sale dal mare» (1Re 18,44). La Madonna del Carmelo è una delle devozioni mariane più popolari. Richiama un ricorso sentito, universale e fiducioso alla Madre di Dio e la sua risposta amorevole attraverso protezione e privilegi. Il termine Carmelo che dall’ebraico significa “giardino”, evoca il monte omonimo, cornice al ciclo biblico del profeta Elia che salvaguardava la purezza della fede di Israele. Fa riferimento inoltre ad un gruppo di eremiti che nel secolo XIII nel nome di Maria su quel monte intrapresero una vita di perfezione evangelica dando origine all’Ordine religioso dei Carmelitani. La Tradizione racconta che nel 1251 la Vergine apparve al loro Superiore Generale, san Simone Stock, tenendo in mano lo scapolare dell’Ordine e gli disse: «Questo è il privilegio che io concedo a te e a tutti i Carmelitani: chiunque morirà con questo scapolare non patirà il fuoco eterno». Col cosiddetto «privilegio sabatino» la Madonna ha promesso di preservare i suoi devoti, vestiti dello scapolare, dalle fiamme dell’inferno e di liberarli dal purgatorio, il primo sabato dopo la morte. La corrente di spiritualità carmelitana ha prodotto nella Chiesa una serie di santi e sante anche martiri: Teresa d’Avila e Giovanni della Croce, riformatori dell’Ordine, Teresina del Bambino Gesù e più recentemente Teresa Benedetta della Croce (Edit Stein). Nella spiritualità rogazionista questa memoria ha importanza a partire da S. Annibale M. Di Francia e dal suo desiderio di diventare Carmelitano scalzo. Si affiliò al Terz’Ordine e professò il 30 agosto 1889 a Napoli prendendo il nome di fra’ Giovanni Maria della croce. Questo particolare spirito trasfuse nelle sue Opere e volle che le suore Figlie del Divino Zelo portassero l’abito color caffè proprio in onore della Madonna del Carmine. P. Angelo Sardone