«Dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore» (Sap 13,5). La creazione è il capolavoro di Dio. Tutta la realtà creata rispecchia la grandezza ed il valore del Creatore. La storia del pensiero umano sempre ha considerato come punto di partenza il mondo, la terra e tutti gli elementi che li compongono come parte integrante o degradante di Dio. La sapienza divina canta l’originalità del prodotto di Dio, tale perché frutto di amore, attenzione, provvidenza e cura. La contemplazione e lo studio della natura eleva lo spirito umano fino a un Dio trascendente e creatore di tutto. La Scrittura celebra la potenza e la grandezza di Dio nel creato: è un’opera grandiosa, un’opera d’arte che riflette la grandezza e la potenza del Creatore stesso. Dio è continuamente in azione: la sua opera creatrice ed in particolare la terra sin dall’inizio è stata affidata all’uomo perché la coltivasse e custodisse con un potere direttamente conferito dal Creatore. Ogni cosa creata è grande: tutto acquista significato e valore inserito in un piano molteplice di bellezza. Da essa si desume la grandezza di Dio che va contemplato nella natura stessa perché tutto parla di Lui. La ricerca e la scoperta continua dell’uomo con la scienza evidenziano la ricchezza straordinaria immessa da Dio nella natura per il bene sociale, alimentare, spirituale e morale dell’uomo e della donna. Il peccato contro l’ecologia viene inteso come «un’azione o un’omissione contro Dio, contro il prossimo, la comunità e l’ambiente, e si manifesta in atti e abitudini di inquinamento e distruzione dell’armonia dell’ambiente» (Documento finale del Sinodo speciale per la Regione panamazzonica, n. 82). P. Angelo Sardone