Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità (1Tim 2,4). L’espressione ha enorme valore ed importanza teologica perché afferma che la volontà di desiderio di Dio è la salvezza di tutti gli uomini. Questa volontà è condizionata dalla libera accettazione e determinazione umana che addirittura può respingere questo dono. La condizione indispensabile è la conoscenza della verità, cioè l’accoglienza del messaggio evangelico. S. Giovanni lo aveva affermato mettendolo in bocca a Gesù nel riferimento alla vita eterna: essa consiste nel “conoscere il vero Dio e Colui che ha mandato, Gesù Cristo”. La volontà di salvezza di Dio che va incontro alle sue creature indebolite dal peccato si è concretizzata nella persona stessa di Cristo. Una superlativa conoscenza di Cristo e della sua verità l’ha raggiunta il santo dottore e grande predicatore che oggi la Chiesa ricorda nella liturgia, Giovanni soprannominato Crisostomo (349-407). Il suo nome dal greco significa “bocca d’oro” a causa dei sermoni di fuoco che fustigavano i vizi e riservavano sonori richiami ad indolenti rilassati nei costumi ed avvezzi alla ricchezza. Fu patriarca a Costantinopoli e la sua azione pastorale era molteplice e variegata: instancabile predicatore della Parola ed operatore di pace, promosse l’evangelizzazione delle campagne e la creazione di ospedali. “Il popolo lo applaudiva per le sue omelie e lo amava” (Socrate, Storia ecclesiastica 6,4). L’invidia di tanti si tramutò in inimicizia per cui andò in esilio e subì diversi giudizi. Il suo motto è quanto mai attuale per preti coraggiosi e laici integerrimi: “Gloria a Dio in tutto!”. P. Angelo Sardone