«Il Padre vi conceda di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito» (Ef 3,15-16). Dopo aver affermato che le sue afflizioni per gli Efesini devono essere in effetti la loro gloria, Paolo fa nota la preghiera che per loro innalza al Padre con una triplice richiesta. La prima fa riferimento al rafforzamento dell’uomo interiore per mezzo dello Spirito. Esso deve avvenire in maniera potente. La caratteristica dello Spirito, infatti, è proprio la “dynamis” cioè la potenza energetica che dà vita. L’uomo interiore è colui che ha avuto una nuova vita ed un nuovo modo di esistere in Cristo, che fa parte dell’assemblea della Chiesa e che è diventato una creatura nuova. Questa caratteristica rende idonei a comprendere la geometria divina nelle sue manifestazioni di ampiezza, lunghezza, altezza, profondità, cose tutte che devono completarsi con la dovuta ed ampia conoscenza dell’amore di Cristo che sorpassa ogni cosa. E’ straordinaria l’importanza che la Sacra Scrittura sottolinea con la dimensione dell’interiorità, oggi fin troppo banalizzata o relegata nell’ambito del privato, dal momento che le manifestazioni esteriori più sono visibili ed eclatanti, più fanno guadagnare il favore e lo share soprattutto sui social. Non si tiene conto purtroppo che ciò che fa davvero grande la persona ed il cristiano è l’unione con Dio che si riflette naturalmente nell’unione e condivisione con il prossimo. Troppa superficialità regna anche negli ambiti più specificatamente religiosi, col grave rischio di rendere vana l’azione dello Spirito che vive ed opera mediante la grazia ed i Sacramenti. P. Angelo Sardone