«Anna si purificò, porse il seno alla bimba e la chiamò Maria» (PdG, V). Così il testo apocrifo denominato «Protoevangelo di Giacomo», annota, dopo la nascita da Anna moglie di Gioacchino, l’imposizione del nome Maria dato alla bambina tanto desiderata. È il tratto più significativo della «bibbia che non fu scritta da Dio», come recita una nota raccolta degli Apocrifi, che si riferisce a Maria la Madre di Gesù, della quale oggi si celebra il Nome santissimo. La devozione, molto popolare, è coeva a quella del nome di Gesù e fu introdotta in ambito liturgico alcuni secoli fa. Il nome Maria richiama diverse etimologie che restano comunque probabili e che vanno da Myriam, «amarezza» da una radice ebraica, a «maestra e signora del mare», messa in parallelo con la sorella di Mosè ed il passaggio del mar Rosso; a «stella del mare»: in lei, mare di grazia, sono confluite tutte le grazie degli angeli e dei santi. Ed infine, «altezza», indicando il Padre e Colei che ha generato il Figlio. Il Nuovo Testamento in maniera succinta riporta le vicende di Maria. Anche il Corano, testo sacro dei Musulmani la cita 70 volte. Maria fu dato come primo nome a S. Annibale Di Francia e ciò fu per lui come un segno di predestinazione a coltivarne un’autentica e vera devozione. «Beato e mille volte beato chi ha la fortuna di portare un sì augusto Nome, perchè Maria gli darà grazie speciali; io esorto tutti i padri e le madri di famiglia ad imporre ai loro figliuoli questo Nome», soleva ripetere ai fedeli, ed ancora «Al tuo Nome di Maria, il demonio fugge via, nell’abisso si confina». Auguri a tutte coloro che portano questo bellissimo nome, perché sull’esempio di Maria di Nazaret siano docili all’azione dello Spirito e testimonino la scelta del Padre nell’amore del Figlio. P. Angelo Sardone