«Vidi una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello» (Apc 7,9-10). Con un’unica celebrazione la Chiesa ricorda oggi tutti i Santi, uomini e donne di ogni età, popolo, lingua e nazione, accomunati nel servizio glorioso di Dio. La loro vita sulla terra fu ispirata totalmente a Dio nel compimento della propria vocazione e nell’esercizio eroico delle virtù. Ora godono la beatitudine eterna stando davanti al trono di Dio ed a Gesù Cristo, l’agnello immolato. La visione di S. Giovanni Evangelista nel mirabile testo dell’Apocalisse, li descrive in numero sterminato, con la veste candida lavata nel sangue di Cristo e la palma del martirio. Prestano in piedi, segno tipico della risurrezione, il loro servizio a Dio in termini di culto, simile a quello che nell’antica Alleanza il popolo di Israele gli rendeva come suo popolo, cantano a gran voce che la salvezza appartiene a Dio ed al suo figlio Gesù, il Salvatore. Santi non sono solamente quelli riconosciuti dalla Chiesa e iscritti nel Calendario Romano Generale, dichiarati tali a seguito di un regolare processo di beatificazione che attesta la straordinarietà della loro vita per Cristo ed in Cristo e dei quali portiamo il nome. Sono anche coloro che hanno vissuto la vita cristiana alla sequela del Maestro, nell’umile condizione come nell’onorificenza, nella semplicità e nell’ordinarietà della loro vita. Tutti oggi li ricordiamo col desiderio di volerli raggiungere nella gloria del Paradiso. Il culto ai Santi, membra eminenti del Corpo mistico di Cristo che è la Chiesa, ha sempre la finalità pastorale di dare gloria a Dio, «mirabile nei suoi Santi» e l’impegno di vivere la vita secondo gli insegnamenti e l’esempio di Cristo. Auguri a tutti, nel comune cammino di santificazione. P. Angelo Sardone