La semina del mattino.
12. «Su, mangia, perché è troppo lungo per te il cammino» (1Re 19,7).
Dio dona il cibo perché alimenti ogni essere vivente, lo faccia crescere, lo sostenga nel cammino della vita. Tutto ciò che di commestibile è stato creato nella natura animale e vegetale serve per nutrire l’uomo. In modo particolare il pane quotidiano che Gesù Cristo stesso invita a chiedere nel Padre Nostro. La vicenda profetica di Elia è contrassegnata dal bisogno di cibo: il pane e la carne portati dai corvi mattina e sera; la focaccia della vedova cotta ed offerta per diversi giorni, in entrambi i casi nel periodo della siccità (1Re 17); la focaccia e l’acqua dati da mangiare per ben due volte da un Angelo, mentre il profeta fugge dal perverso re Acab verso il monte Oreb, prima dell’incontro con Dio (1Re 19). Il Signore provvede generosamente e «sazia la fame di ogni vivente» (Sal 144,16). La fiducia nella Provvidenza divina e l’umile abbandono al compimento della sua volontà, permette di accogliere oltre che il pane materiale, anche ciò che ogni giorno Dio destina al fabbisogno spirituale personale e comunitario: la Parola di Dio, l’Eucaristia, l’alimento della carità, il triplice pane col quale si imbandisce la mensa, si sfama il cuore, si fa comunione. Il cammino è troppo lungo, a volte difficoltoso ed impervio ed il pane e l’acqua sono indispensabili per sostenere la fatica e nutrire il corpo e l’anima. La generosa condivisione del cibo materiale e spirituale con chi è affamato, misero, senza tetto, nudo, mentre assicura l’abbondanza della Provvidenza, garantisce la presenza della giustizia che cammina davanti e della gloria di Dio che segue di dietro (Is 58,7). Solo colui che ha avuto fame può comprendere maggiormente chi è nel bisogno di cibo. P. Angelo Sardone