La semina del mattino
148. «Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino» (Lc 21,31). La misteriosa potenza salvifica del Signore con gli elementi della conclusione della vita sulla terra, si manifesta analogamente al ritmo biologico della terra e del raccolto dei frutti. Il ritorno del Signore viene preceduto da sconvolgimenti cosmici e segni premonitori della fine del mondo. Allora quel Regno che è già in mezzo perché portato da Gesù Cristo, si troverà nella ricapitolazione come atto liberatorio e definitivo. La presenza di Cristo nella storia e nel tempo fa tutt’uno con le sue parole e le sue opere che vanno al di là delle categorie umane dello spazio e del tempo. La Chiesa che costituisce in terra il germe e l’inizio del Regno insegna continuamente che la speranza delle cose ultime non deve diminuire l’importanza e la responsabilità di ciascuno nell’assolvere gli impegni terreni, in qualunque campo, a cominciare da quello relazionale con Dio e con il prossimo. Dagli insegnamenti di Cristo scaturiscono motivi sempre nuovi per poter attuare tutti gli impegni. I cristiani sanno bene che la loro vocazione è quella di cercare il Regno di Dio nella trattazione delle cose temporali, ordinandole secondo il pensiero di Dio. Se si agisce così si dà adito al Regno stesso di realizzarsi in pieno, mentre si attende la manifestazione conclusiva quando tutto sarà riconsegnato al Padre. La vicinanza del Regno e la sua attuazione, implica un deciso impegno di conversione giornaliera che non mortifica ma apre alla riflessione sul mistero della fine. P. Angelo Sardone