La fedeltà di Dio è misericordia. Questa grande verità accompagna la vita dell’uomo sulla terra, la indirizza per sentieri di speranza, la sostiene in tempi di tribolazione, la vivifica con la Grazia. Nonostante l’uomo spesso volti le spalle a Dio, stravolga le leggi della natura, viva come se tutto dipendesse da lui, dalla sua intelligenza e dalla sua “volontà di potenza”, Dio lo rincorre, gli tende le braccia, gli dona provvidenza, lo attrae a sé, gli offre misericordia. La storia lo insegna, abbondantemente. Con pazienza il Signore ricomincia ogni giorno, è vicino a ciascuno, guida e sorregge. Il ritmo della vita, il corso anomalo delle stagioni, la ricerca esasperata del profitto senza scrupoli, la stessa natura umana talora asservita ad opinioni insensate e scelte sciagurate che contraddicono la legge immessa da Dio nel cosmo e nell’uomo, ricadono sul carico di responsabilità dell’uomo stesso, rendono fiacca la sua mente, debole il suo pensiero, vulnerabile il suo corpo, irresponsabile il suo agire. Ma Dio rimane fedele, anche in mezzo alla sventura. Il Figlio Gesù “testimone fedele” (Apc 1,5) guarda dal cielo, ogni giorno “viene e visita la terra” (Sal 79,15) e “sazia la fame di ogni vivente” (Sal 114,3). Alla fedeltà di Dio deve corrispondere la fedeltà dell’uomo, la nostra fedeltà, che si esprime con la perseveranza nell’impegno, la collaborazione intelligente nella salvaguardia del creato e della natura, la fantasia nell’esercizio della carità verso tutti, la retta autonomia per scoprire, usare e ordinare gradatamente ogni cosa, e per rispondere all’Amore con l’amore. La speranza che si arresti il flagello e che tutto presto torni alla normalità, si traduce allora in termini di “fedeltà” a Dio che è Padre provvidente e Amore misericordioso. P. Angelo Sardone