Il corpo e sangue del Signore di Angelo Sardone11 Giugno 202311 Giugno 2023Senza categoria «Dio ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma di quanto esce dalla bocca del Signore» (Es 8,3). La solennità del «Corpus Domini», il corpo e sangue del Signore, si colloca nella Liturgia dopo la celebrazione del mistero della Trinità. Non si tratta di un doppione del Giovedì santo, ma di un ulteriore momento annuale nel quale si manifesta pubblicamente la fede nell’augusto mistero dell’Eucaristia. Il dato storico della sua istituzione risale al 1246, ad opera della beata Giuliana di Retìne, una suora belga che aveva chiesto al vescovo di celebrare una festa eucaristica fuori del contesto della settimana santa. È noto inoltre il riferimento al miracolo eucaristico avvenuto a Bolsena il 1263, quando un prete boemo che si recava a Roma si fermò a celebrare la Messa e fu sopraffatto dal terribile dubbio che nella Eucaristia ci fosse davvero il corpo ed il sangue di Gesù Cristo. Al momento della consacrazione dall’ostia uscirono alcune gocce di sangue che sporcarono il corporale di lino e alcune pietre dell’altare, tuttora visibili nel Duomo di Orvieto dove sono conservati. Un’ulteriore eclatante testimonianza è data dal celebre miracolo eucaristico di Lanciano, tra il 730-750, dove si conserva l’ostia tramutata in carne. Anche qui un monaco basiliano mentre celebrava la S. Messa, assalito dal dubbio della reale presenza di Gesù nell’Eucaristia, vide l’ostia trasformarsi in carne, il vino in sangue. Gli studi recenti hanno confermato che quella carne è un frammento del miocardio, ed il sangue appartiene al gruppo sanguigno AB. È significativa la processione del Corpus Domini per le strade delle città ad indicare il popolo di Dio che cammina col suo Signore proclamando la fede nel «Dio-con-noi». Gesù «stabilì e conferì agli apostoli il suo sacerdozio, con la potestà di consacrare il suo corpo e il sangue suo preziosissimo sino alla fine dei secoli» (S. Annibale M. Di Francia). Di qui la necessità di chiederli con insistenza al Dio delle misericordie e di ogni grazia, perché solo tramite loro è assicurata la celebrazione della S. Messa e la confezione dell’Eucaristia. P. Angelo Sardone