La semina del mattino
192. «Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni» (Mc 1, 9). Con la sobrietà tipica del suo stile narrante, l‘evangelista Marco in tre versetti documenta il Battesimo di Gesù. È il primo evento che precede il ritiro quaresimale nel deserto, l’inizio della vita pubblica e della predicazione in Galilea, la chiamata dei primi quattro discepoli. Il luogo di partenza è Nazaret, la città nella quale era stato allevato da Maria e Giuseppe per trent’anni; il luogo del battesimo è al sud, in Giudea, nel deserto, dove Giovanni amministrava un battesimo di penitenza, accogliendo tutti coloro che accorrevano da quella zona e da Gerusalemme. Le persone si immergevano nel fiume. Da questo rito deriva il termine “battesimo”, dal verbo greco che significa ”mi immergo”. Giovanni battezzava coloro che si convertivano alla religione ebraica, giudei ed altri, persone adulte, consapevoli dei propri peccati e capaci di azioni concrete di pentimento. Galilea e Giudea, città di Nazaret e fiume Giordano, sono come i punti cardinali della Palestina che inquadrano la vicenda storica e terrena del Messia, territorio nel quale si realizza la sua predicazione ed i suoi straordinari interventi. Dal silenzio e nascondimento di Nazaret, Gesù passa alla notorietà ed all’azione evangelizzatrice che lo proporrà come il Maestro. Il battesimo che segna l’inizio della missione è l’investitura messianica. Ad attestarglielo è il Padre celeste: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». L’acqua ed il sangue sgorgati dal costato aperto di Cristo crocifisso saranno il segno del Battesimo e dell’Eucaristia che segnano la nuova nascita dall’acqua e dallo Spirito Santo. P. Angelo Sardone