Il Signore conosce i segreti del cuore, i segreti di ogni cuore. Egli ha riversato nel cuore dell’uomo la ricchezza del suo cuore ed ha dimostrato il suo grande amore per il mondo, donando il suo Figlio unigenito. Se per la letteratura più dotta il cuore dell’uomo è un “guazzabuglio” (Manzoni), per la Parola di Dio «l’uomo è un baratro e il suo cuore un abisso» (Sal 63,7). Il cuore dell’uomo è un luogo di eccezionale profondità che gli conferisce un aspetto misterioso se non a volte pauroso e buio, senza confini, insondabile, senza un limite. Anche se il concetto richiama qualcosa di negativo, di irreparabile, di perdizione, il cuore è cosa sacra ed altamente spirituale: Dio lo ha impiantato nella materialità e funzionalità più delicata del corpo dell’uomo, creato a sua immagine e somiglianza. Il cuore umano è il libro nel quale la prima parola l’ha scritta il Creatore incidendovi il suo primo vangelo: «Sei cosa molto buona. Ti amo. Ti ho fatto per me!». Ma non basta. Gli ha immesso la sete di Lui come quella della cerva che anela e “sospira” (Ravasi) all’acqua della fonte. Nel cuore dell’uomo Dio riversa la pienezza del suo amore e trova il consenso più profondo della sua Parola di verità e di luce. Nel cuore si racchiudono i segreti più intimi e profondi, più sacri ed inviolabili. Nessuna mente umana, nessuna dimostrazione di affetto, pur nella delicatezza e nella completezza di una profonda relazione d’amore, può penetrare nel cuore e conoscere la ricchezza e preziosità del suo contenuto che rimane noto nella verità più nascosta, solo agli occhi ed al cuore di Dio. I segreti ce li portiamo dentro il cuore sin da bambini: crescono in noi e con noi, si arricchiscono e si sviluppano nella maturità e nell’esperienza della vita; si colorano nelle diverse tonalità di luce ed ombra, di grazia e peccato, di coscienza ed indifferenza; sono riportati nelle note delle pagine della scrittura giornaliera della nostra esistenza. Rimangono inaccessibili ed incomunicabili nella più lucente verità anche se svelati ad altri a sprazzi o a torrente in piena: conservano sempre qualcosa di nascosto, perché forse sono volutamente taciuti o nascosti anche a noi stessi.
Davanti allo specchio della nostra coscienza però si illuminano di verità ed il ginepraio che si crea dentro il cuore, intricato e confuso, inaccessibile all’occhio, alla comprensione, alla condivisione ed al giudizio positivo dell’uomo, si apre alla lettura che dei pensieri, degli affetti e dei segreti più intimi ne fa il Signore che ci conosce più di quanto noi possiamo conoscere e sapere di noi. Perché nei segreti più profondi e sacri del cuore abita Dio. Possono essere anche macchiati di sangue, di colpe e responsabilità, ma agli occhi suoi i nostri segreti risultano splendenti di luce straordinaria di innocente purezza e di desiderio infinito di Lui. Il desiderio che, secondo una felice intuizione di S. Agostino diventa preghiera. In questi giorni di più facile accesso all’intimo del nostro cuore, dove coabitano sentimenti e paure, tensioni e speranze per l’incerto futuro che si prepara ad essere da noi nuovamente abitato e fecondato da una responsabile ed intelligente cooperazione, la preghiera, l’ascolto della Parola viva, efficace e penetrante, ha permesso non solo a Dio ma anche a noi di conoscere qualcosa in più dei nostri segreti di vita, riconoscendovene molti di entità straordinaria e di piacevole bellezza che sicuramente hanno reso meno buio e pauroso l’abisso del cuore umano. P. Angelo Sardone.