La glorificazione di Gesù non avviene solo a parole ma col sangue. La liturgia del 28 dicembre celebra i Santi Innocenti, cioè i bambini dai due anni in giù di Betlemme e del territorio circostante, trucidati dal crudele Erode in odio al Bambino Gesù sul quale non aveva potuto mettere mano. Si compie la profezia di Geremia: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più» (Ger 31,15). Vittime innocenti, ignari ed infanti, sono annoverati tra i testimoni di fatto della regalità di Cristo contrastata dall’infame re fantoccio Erode. La tragedia continua purtroppo ancora nella storia di oggi, laddove bimbi innocenti sono uccisi, abusati o sfruttati senza potersi difendere, ignari del sopruso degli adulti e dell’egoismo umano. Si levi unanime la voce di condanna per ogni atroce crimine di qualunque natura contro l’innocenza dei piccoli e si innalzi una preghiera supplice di richiesta di perdono per gli uccisori del corpo e della dignità umana a vario titolo. P. Angelo Sardone