«Scoppiò una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago» (Ap 12,7). «Chi è come Dio? Fortezza di Dio, Medicina di Dio»: sono i termini che traducono i singolari nomi ebraici dei tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, la cui festa si celebra oggi. I loro nomi evocano la specifica missione di ciascuno: Michele si erge guerriero nel cielo, avversario e vincitore di Satana; Raffaele accompagna nel viaggio Tobia e guarisce col fiele del pesce suo padre; Gabriele annuncia a Daniele i segreti del piano di Dio, a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista e a Maria di Nazaret il progetto divino e la nascita di Gesù. Il suffisso “arcangelo” li qualifica nella gerarchia celeste nel grado più elevato di dignità. Il loro culto è molto antico: il più rinomato è quello riservato a S. Michele che ebbe rapida diffusione nel mondo longobardo e nel celebre santuario sul Monte Gargano in Puglia, sorto a seguito di un’apparizione. Raffaele è medicina di Dio quando accompagna Tobia nel viaggio, libera Sara, sua moglie, dalla possessione diabolica e usa il fiele per guarire Tobi dalla sua cecità. Gabriele è un autentico messaggero, prima col profeta Daniele, poi con Zaccaria ed infine con Maria alla quale reca l’annunzio messianico. Accomunati in un’unica festa, essi manifestano lo splendore della gloria di Dio, accompagnano l’offerta eucaristica al trono della maestà di Dio, garantiscono ai fedeli la protezione divina, la custodia e, alla fine della vita, l’accompagnamento dell’anima in paradiso. La loro missione di stare sempre al cospetto del Signore, si manifesta con la potente difesa degli uomini dalle insidie del male e dal demonio. Auguri a tutti coloro che portano i loro nomi, perché rispecchino nella vita l’identità e la missione dei tre arcangeli. P. Angelo Sardone