I misteri della vita dell’uomo si confondono e si integrano nei misteri di Dio. Egli si manifesta ogni giorno nella vita dell’uomo e nella storia nell’universo, anzi è vivo ed operante perché li guida e li indirizza al compimento ed alla pienezza. Dio ha affidato all’uomo la realizzazione di quanto Egli stesso ha avviato con la straordinarietà della creazione, purificato con l’inaudita amorevolezza della redenzione e guidata con la forza dinamica e la sorprendente creatività dello Spirito. Nella misura in cui l’essere vivente scopre e si adegua a questa legge impressa nel cuore, trova la sua pace, vive la gioia piena anche in mezzo alle difficoltà più grandi, perché sa di collaborare in maniera efficace al piano di salvezza che si compie nell’oggi della sua vita e della storia, nel progresso tecnico e scientifico e nel ritmo stupefacente ed evolutivo della natura. I cieli narrano la magnificenza di Dio, le stelle cantano la sua grandezza, ma è l’uomo vivente la “gloria” di Dio, come diceva S. Ireneo, e la sua vita una profonda visione e relazione con Lui. E’ una scoperta sempre nuova, frutto di un atteggiamento non solo riflessivo, ma soprattutto oblativo, non asservito ad una volontà di potenza, ma affidato ad una volontà di amore vero che realizza ciò che dice. Gesù, il Figlio di Dio, lo ha ampiamente dimostrato con la sua passione, morte e risurrezione. Il suo amore non è stato a metà: continua ad essere completo e va fino in fondo. Si esprime nei termini umili dell’abbassamento non solo fisico dinanzi a piedi da lavare, ma anche nella scelta di rimanere sempre con noi in un minuscolo frammento di pane che non è più pane, di un segno che cede il posto alla realtà materiale del suo corpo e sangue che nutre, sfama, sostiene, custodisce ogni cosa e dà continuamente vita. Tutto questo è mistero, difficile da comprendere se non con il supporto di una fede che supera la deficienza dei sensi. Questo ed altri misteri, rivelano all’uomo che spesso brancola nel buio della sua personale ed illusoria potenza, la reale ed efficace onnipotenza di un Dio che se anche rimane “totalmente Altro” (K. Rahner), ogni giorno si prende cura dell’uomo, conosce il numero dei capelli del suo capo, lo guida in pascoli ubertosi e lo provvede con generosa gratuità con la ricchezza e la varietà dei frutti della terra e del mare. Se l’uomo con il cuore, con la mente, in piena fiducia ed umiltà gli si affida, tutto gli si manifesta pur nel limite della comprensione umana che non potrà mai valicare gli angusti confini del suo essere creatura. Nelle difficoltà dell’esistenza e nella presente calamità che sta ridimensionando ogni cosa resettando la vita dell’uomo e riportandola ai termini reali di creaturalità finita e limitata, l’anelito al Mistero si fa più esigente ed acquista maggiore efficacia di relazione nella maturazione della propria e dell’altrui fede. La Parola di Dio ascoltata e meditata, l’esortazione parenetica, da qualunque collegamento informatico e televisivo provenga, la privazione di una regolare vita sacramentale cadenzata dalla Riconciliazione e dall’Eucaristia celebrata e ricevuta come indispensabile nutrimento, la preghiera più continua di questi giorni, sono tutti mezzi che fanno integrare i nostri misteri di vita con la Vita di Colui che ha stampato la certezza del suo amore nel cuore dell’uomo e nella profondità del suo mistero di amore. P. Angelo Sardone