La semina del mattino
77. «Le sono perdonati i suoi molti peccati perché ha molto amato» (Lc 7,47). È una delle espressioni più toccanti di una delle scene più commoventi del Vangelo: la peccatrice perdonata. La descrizione di S. Luca con pennellate di profonda umanità e realismo, evidenzia il contrasto tra il fariseo benpensante e rigoroso nella formalità legale, che ha invitato Gesù a mangiare da lui, e la donna pubblica peccatrice. Ella, vincendo la naturale ritrosia ed armandosi di tanto coraggio, sapendo che c’era Gesù, si è presentata nella sua casa. Vuole redimersi da una vita sbiadita: con un vaso di profumo cosparge i piedi del Maestro dopo averli lavati con lagrime abbondanti, asciugati coi folti suoi capelli e teneramente baciati. Lo scandalo e l’imbarazzo del fariseo sono grandi. La donna senza nome, ma molto conosciuta dagli astanti, finalmente non ha alcun problema a trattare con un uomo: quello che sta toccando non la userà, non la renderà schiava delle sue passioni perverse, non la rigetterà. La lezione del Maestro parte da un racconto verosimile di perdono e sottolinea i comportamenti diversi dell’ospitante e della intrusa peccatrice. La mancata acqua per i piedi è compensata dalle numerose lacrime. Il mancato bacio di cortesia è subissato da ripetuti e calorosi baci. L’olio non adoperato per ungere il capo è sostituito dal profumo intenso. La conclusione è logica: Gesù accorda il perdono ai molti peccati della donna, in ragione del fatto che ella ha molto amato. Il mistero di un amore grande supera ogni pregiudizio negativo ed il duro atteggiamento giuridico del fariseo di ieri, di oggi e di sempre. P. Angelo Sardone