La semina del mattino. «Non preoccupatevi di come o di che cosa dire, lo Spirito Santo vi insegnerà ciò che bisogna dire». (Lc 12,11-12). La preoccupazione è un pensiero che occupa la mente e può generare uno stato di inquietudine e di timore. È apprensione per minacce previste o conseguenze di eventi negativi sia del passato che per il futuro, per problemi diversi. Può diventare un disturbo di ansia che si manifesta in tempi brevi o lunghi con conseguenze negative. Con un singolare tratto psicologico Gesù mette in guardia i suoi discepoli da una eccessiva preoccupazione, soprattutto nel parlare e difendersi, ponendo come alternativa l’affidamento completo allo Spirito Santo che libera da irrequietezza, paura, irritabilità. Di fronte alle incomprensioni, alle difficoltà della vita, alle condanne, la soluzione più adatta, con una coscienza serena, è mettersi nelle mani di Dio, che sostiene e salva. La vocazione del cristiano, è “camminare sulle acque, senza nessun appoggio umano, nella fede pura, nella speranza e nella pura carità, tenendo unicamente lo sguardo levato verso Dio” (Raissa Maritain). Oggi si celebra la memoria di sant’Ignazio d’Antiochia (35-107), vescovo e martire, uno dei primi Padri della Chiesa, successore di S. Pietro nella sede di Antiochia, testimone esemplare di affidamento a Dio. Fu imprigionato e condotto a Roma per essere divorato dalle fiere e lungo il viaggio scrisse sette lettere alle diverse Chiese dell’Asia Minore ed ai Romani. Con una forza sovrumana e fuori da ogni preoccupazione, chiedeva di non impedire il suo martirio: “Sono frumento di Dio. Bisogna che sia macinato dai denti delle belve, perché sia trovato puro pane di Cristo”. Questo è genuino insegnamento dello Spirito. P. Angelo Sardone