La semina del mattino
213. «In verità, in verità vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, Egli ve la darà. Chiedete ed otterrete, perché la vostra gioia sia piena» (Gv 16, 23-24). A partire da questa Parola, S. Annibale M. Di Francia, sin dal 1888, promosse la pratica della Novena al Nome SS.mo di Gesù e la Supplica all’Eterno Divin Genitore, da presentare nella solenne festività del Nome di Gesù, ogni 31 gennaio. Con una eccezionale padronanza biblica di contenuti e di riferimenti, egli aveva prescritto la novena ritenendola “tra le primarie” e con altrettanta singolarità aveva ideato la Supplica che in un certo senso segna per l’Opera Rogazionista la conclusione dell’anno e l’inizio del nuovo. Le suppliche, costituite in genere da 34 petizioni secondo il numero degli anni della vita terrena di Gesù Cristo, compresi i nove mesi nel grembo di Maria, compendiano in forma originale, anno per anno, la storia dell’Opera rogazionista, le sue vicende liete e tristi, attraverso la lode, il rendimento di grazie al Signore e la richiesta di aiuti e favori celesti. Nella Festa del Nome di Gesù pregando nel suo Nome, ci si unisce alle preghiere stesse di Nostro Signore quando pregava con preghiere perfettissime che il suo Eterno Genitore non poteva in alcun modo rigettare. Nella tradizione rogazionista, in occasione della Festa, si offrono «cinque lampade eucaristichead onore delle cinque preziose lettere che compongono il Nome SS.mo di Gesù (Iesus)». Queste lampade vanno tenute sempre accese spiritualmente con la qualità della vita e lo zelo dell’impegno cristiano. P. Angelo Sardone