Ogni fase della vita è regolata dalla Provvidenza di Dio ma è anche affidata al buonsenso ed alla responsabilità di ciascuno. Tutto è importante, tutto è necessario, ma vanno rispettati i ritmi naturali delle cose. Per ogni azione va esercitata la oculata prudenza e la doverosa obbedienza. La compressione della mente e del corpo dovuta alla stasi imposta e non scelta, tende all’esplosione ed alla ripresa dei propri spazi, delle proprie abitudini, delle proprie necessità. Per questo va amministrata con giudizio e attenta circospezione. Chissà per quanti, piccoli e grandi, questo tempo particolare è stato ed è una vera e propria implosione! Tenere a bada la mente, avere il necessario controllo sul proprio corpo e i suoi istinti, imporsi scelte di mortificazione e di rinunzia, possono sembrare cose impossibili o esagerazioni, frutto di una spiritualità sorpassata e zeppa di bigotteria! Il “tutto e subito” almeno nel campo sociale, non sempre si rivela un criterio sensato, soprattutto quando c’è di mezzo la vita, l’incolumità fisica e spirituale propria ed altrui. La natura che in questo tempo si sta risvegliando e si sta anche riappropriando dei propri spazi e dei suoi ritmi, sta mettendo sotto i nostri occhi le regole inflessibili impresse dal Creatore. Quanto abbiamo da apprendere dalle realtà che ci circondano! La libertà dell’uomo che spesso ha infranto ed ignora le norme, deve gestire le fasi della vita con un criterio di buonsenso e non secondo solo calcoli egoistici. Il male, il peccato, la malattia, soprattutto quando è impercepibile se non sotto un controllo meccanico o ormai esplosa in una patologia mortale fisica o morale, vanno tenuti a bada e va opposta la indispensabile resistenza. La Parola di Dio, significativa e chiara, è attuale e risolutoria: «Resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi» (Gc 4,7). La resistenza è manifestazione della forza della volontà che si oppone al male, è intelligente opposizione al peccato, è coscienza matura della scelta di un bene superiore. Questo tipo di resistenza sfianca finanche il demonio. Ma evidentemente non può reggersi da sola, ha bisogno del sostegno efficace della potenza di Dio, della grazia che se anche non è sacramentale, come in questi giorni, si riversa nella mente, nel cuore, nel corpo stesso, per mezzo della preghiera, della carità, del compimento del proprio dovere. E’ saggio criterio la sottomissione a Dio, l’avvicinamento e l’affidamento a Lui, la purificazione delle proprie mani contagiate dal virus ancora più terribile del peccato: mani che facilmente si infettano con le varie forme di ipsazione, di illusoria compensazione egoistica, manipolando la propria coscienza, ed infettando anche gli altri con il diabolico inganno che tutto è normale, che tutto è naturale. Un grande aiuto nella risoluzione del problema viene anche e soprattutto da un atteggiamento di umiltà che fa riconoscere i propri limiti, ammette le proprie colpe e trova in Dio il suo rifugio, la sua speranza, la sua esaltazione. Non esiste una sofferenza superiore alle nostre capacità ed una tentazione superiore alle forze umane: «Dio non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze ma, insieme con la tentazione, vi darà anche il modo di uscirne per poterla sostenere» (1Cor 10, 13). Senza fretta per le cose umane, ma con piena e matura coscienza ed immediatezza nelle cose spirituali, affrontiamo la realtà della vita e non lasciamo a domani quello che possiamo fare già oggi, dando una vigorosa sferzata all’assopimento spirituale e morale un con pronto risveglio. P. Angelo Sardone