In questi giorni, la forzata mancanza della grazia proveniente dai sacramenti, aiuta a rimettere in sesto le relazioni, a cominciare da quelle misteriose ed indispensabili con il Creatore. Nel tempo del buio, dell’incertezza, della paura, il cuore e la mente dell’uomo riconosce la sua impotenza dinanzi ad eventi e situazioni di gravità singolare. Tenta così di inquadrare in una logica a volte stentata, la ricerca della causa, la soluzione del problema e si chiede se c’è ancora speranza per il domani. Nella prova ciascuno sperimenta la sua solitudine: cerca qualcosa, Qualcuno che dia risposte convincenti alle domande fondamentali della sua vita: chi sono? Da dove vengo? Dove vado? e riempia di significato concreto ogni risposta. Riscopre accanto la ricchezza mai scontata della presenza delle persone che ama, il dono prezioso della vita, della salute, della fede, la misteriosa comunione che unisce agli altri in un vincolo di amore, in un comune interesse per il bene. Riscopre il bisogno della preghiera che lo unisce in un rapporto d’amore non alienante con un Dio che è padre, che non abbandona mai, e che se permette la prova, dà sufficiente forza per affrontarla e superarla. Capisce infine che deve uscire dagli innati e ripieganti egoismi ed aprire gli occhi su ciò che è veramente essenziale e che ha a portata di mano. Coraggio, guardiamo avanti con fiducia, Dio è più grande del nostro cuore e viene incontro ad ogni nostro bisogno! P. Angelo Sardone