«Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore» (Lc 2,19). La memoria liturgica del Cuore immacolato di Maria si celebra subito dopo la solennità del Cuore di Gesù ed esprime l’intensa ed inscindibile unità che li lega. Misticamente preannunziata negli scritti sapienziali, in un tratto del Terzo Isaia (Is 61,9-11), la Vergine di Nazaret viene presentata come Colei che gioisce pienamente nel Signore, Colei la cui anima esulta nel Signore. È la prefigurazione letterale e teologica del cantico del Magnificat che sgorgherà dalle labbra di Maria nella presa di coscienza della sua identità altissima, frutto dell’amore del Signore che l’ha adombrata e resa feconda. Il suo corpo e la sua vita sono la dimora dello Spirito Santo, la sede stessa della sapienza, l’immagine ed il modello della Chiesa. Il suo cuore ha battuto all’unisono col Cuore di Gesù soprattutto nel ministero pubblico ed all’atto della sua passione e morte. Sin dall’inizio della sua missione accanto al Figlio, Maria ha conservato ogni cosa, lasciandosi stampare nel cuore i sentimenti più profondi, le gioie ed i dolori, divenendo tutt’uno con Lui. Nel cuore di Maria c’è la Chiesa, mistica sposa dello Spirito Santo sgorgata dal Cuore di Cristo sulla croce ed accolta nella sua vita unitamente all’apostolo Giovanni come figlia diletta. Nel Cuore di Maria che, come Ella stessa ha annunziato in una delle sue apparizioni a Fatima, trionferà, si ritrova il cuore di ogni fedele e particolarmente di ogni madre, nutriti dai sentimenti di Cristo e protesi verso la gloria senza fine del Cuore stesso di Dio. P. Angelo Sardone