«In quei giorni Gesù fu battezzato nel Giordano da Giovanni» (Mc 1,9).
L’evangelista Marco annota puntualmente all’inizio del suo Vangelo l’evento del battesimo di Gesù, inizio della sua missione. Col battesimo Gesù ricevé l’investitura dal cielo e la teofania realizzatasiconfermò a Giovanni Battista la sua identità di Figlio di Dio. Due giorni dopo la sua nascita S. Annibale M. Di Francia fu «battezzato nella parrocchia di S. Lorenzo, la sera del 7 luglio 1851, avendo fatto da parroco il Can. Don Giuseppe, Marchese, a un’ora e un quarto di notte». La puntuale annotazione del marchese Francesco suo padre, testimonia come fosse un atto familiare di battesimo, la ricezione del Sacramento della rinascita, principio del cammino cristiano di santità. Nel Registro dei Battesimi attualmente conservato nella parrocchia della Madonna del Carmine a Messina, è annotato che il padrino fu lo zio sacerdote don Francesco Toscano, fratello della mamma. S. Annibale raccontava che ogni anno nell’anniversario del suo battesimo si recava a ringraziare il Signore del dono ricevuto nella chiesa di S. Maria della Provvidenza nella quale era ubicata la parrocchia di S. Lorenzo, fino al terremoto del 1908 che abbatté la chiesa. Nella sua vita amministrò più volte il S. Battesimo ed una volta, in particolare si adoperò con tanto zelo senza darsi pace, perché fosse amministrato, mentre si era in tempo, al feto concepito nel seno di una madre, che doveva subire una pericolosa operazione all’Ospedale Civico. La santità di ogni tempo comincia con questo sacramento che come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica, è «la porta d’ingresso nella vita spirituale». P. Angelo Sardone