Nel tempo della prova insieme alla sofferenza, alla paura, all’incertezza del domani, si fa strada la luce. Essa proviene dall’Alto e si riflette in quella che sta dentro ogni cuore, talora incapsulata in un superomismo delirante di onnipotenza, ma che si libera col “maggior dono che Dio fece: la libertà della volontà” (Dante). Questo tempo di prova ha un eccezionale valore di purificazione: ti mette in ginocchio, ti fa sperimentare il limite, ti induce a riflettere, ti pone davanti ad un bivio, ti apre alla preghiera. La luce della fede rischiara la speranza ed illumina per la scelta matura di una vita diversa, più contenuta, più equilibrata, più umana, più spirituale. L’insegnamento biblico induce a guardare ed a vivere ogni giorno col peso del suo affanno, ma anche e soprattutto ad abbandonarsi in Dio: «Getta sul Signore il tuo affanno ed egli ti darà sostegno, mai permetterà che il giusto vacilli» (Sal 54, 23). Questa certezza ancora una volta io pongo oggi nel mistero dell’Eucaristia, cuore della giornata, e sull’altare della croce, laddove l’Agnello di Dio continua a togliere il peccato del mondo ed una Madre dolente intercede per la nostra salvezza, abbraccia ogni uomo, lo consola, lo stringe a sé con tenerezza, gli asciuga le lagrime, gli dà il calore della vita. P. Angelo Sardone