La semina del mattino
194. «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!» (Mc 1, 24). Il primo capitolo del vangelo di S. Marco delinea con immediatezza e sintesi documentaria, la preparazione ed il primo ministero di Gesù nella Galilea. A Cafarnao, città che poi eleggerà come sua sede abituale, Gesù parla nella sinagoga, il luogo dell’assemblea e della preghiera, dove si radunavano gli Ebrei per la lettura della Legge, la Torah e l’istruzione religiosa. In essa vi insegnavano i maestri d’Israele. Agli inizi del suo ministero evangelizzatore, Gesù non aveva fatto colpo solamente sui suoi ascoltatori affascinati dalla sua autorevole parola, molto diversa da quella degli Scribi, ma anche e soprattutto sui demoni, gli spiriti immondi, come li chiamava il mondo giudaico, fortemente infastiditi dalla sua presenza e dalle sue azioni. Un giorno, in quella sinagoga, uno di essi scalpita e attraverso un uomo da lui posseduto, grida a squarciagola. Rifiuta l’insegnamento, deplora la rovina nella quale si trova a causa sua e, a suo modo, fa una vera e propria professione di fede: «So bene chi sei, il santo di Dio!». Riconosce Gesù come il “santo” unitamente a ciò che si ricollega a Lui. È stridente e duro, e lo sarà per tutto l’arco della vita e della missione pubblica, il contrasto tra Gesù e le forze del male alle quali Dio stesso permette che si impossessino dei corpi umani, straziandoli, fino poi a sottomettersi all’autorità del Figlio di Dio. I demoni erano i veri nemici di Gesù: il conflitto è l’eterna lotta tra il bene e il male. Il demonio che vuole sempre rovinare, allora come oggi, di fatto viene rovinato dalla presenza di Gesù e dalla grazia sacramentale. P. Angelo Sardone