75. «Stabat Mater dolorosa juxta crucem lagrimosa dum pendebat Filius». La maternità divina di Maria fu fonte di gioia immensa. Il suo acerbo dolore per la morte del Figlio è l’icona più eloquente della partecipazione viva e struggente al mistero della passione di Gesù. La Chiesa l’invoca Addolorata, Madre del dolore, titolo caro alla pietà popolare, e la contempla ai piedi della croce, insieme con Gesù vittima di espiazione dei peccati dell’uomo. Sulla base delle narrazioni evangeliche, la devozione cristiana ha individuato e codificato sette dolori che hanno caratterizzato la vita di Maria, dalla profezia del vecchio Simeone, fino alla sepoltura di Gesù. La simbologia iconografica e statuaria dell’Addolorata, tanto cara alla Tradizione e pietà cristiana, riproduce Maria con sette spade conficcate nel cuore, un fazzoletto bianco in mano, il vestito nero di lutto, il volto pallido rigato di lagrime e rivolto a cielo con espressioni evidenti di dolore, occhi grandi e mani giunte. Jacopone da Todi fissò nel celebre inno dello Stabat Mater, lo stato emotivo, doloroso nel mistero di solitudine e di abbandono della Madre di Gesù mentre contempla, partecipa e condivide lo strazio della morte del Figlio. Le grandi opere d’arte della Pietà, la Vergine con il Figlio esanime sul grembo, documentano in forma straordinaria come in Maria «si concentra il dolore dell’universo per la morte di Cristo e la personificazione di tutte le madri che, lungo la storia, hanno pianto la morte di un figlio» (Direttorio su Pietà popolare e liturgia, 145). L’Addolorata se pure è l’icona più struggente dell’inconsolabile dolore umano, è preludio della gioia immensa della risurrezione. P. Angelo Sardone