La semina del mattino
69. «Passa la figura di questo mondo» (1Cor 7,31).
Il ritmo dell’esistenza umana oltre che di impegni legati alla propria personale vocazione, è costituito, soprattutto oggi, da programmazioni, verifiche, scadenze e proiezioni. Sembra come se il futuro appartenga alle capacità che ha l’uomo di saperlo determinare secondo calcoli e previsioni. Si fatica, ci si impegna, si incontrano difficoltà, si accumulano gioie e speranze. I tempi tristi si alternano con quelli sereni ed appaganti. Gesù con un sottile insegnamento fa quasi un esame della situazione di oggi, come quella di sempre, guardando al futuro: «Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà» (Lc 17, 26-30). Una lettura attenta della pagina evangelica induce a riflettere seriamente sul senso della vita, soprattutto quando essa è condotta nella superficialità o nel mero meccanicismo evoluzionista ed economico. I Santi insegnano ad affrontare la vita col senso e la fiducia nella Provvidenza, tenendo conto che tutto passa. «Niente ti tubi, nulla ti spaventi. Per chi ha Dio nulla manca. Solo Dio basta!» (S. Teresa). Non è semplicemente un canone musicale, ma una grande e vera realtà. P. Angelo Sardone