Oggi è domenica, giorno del Signore, giorno della famiglia, Pasqua della settimana, memoriale della risurrezione di Cristo. Questi elementi si concentrano e si esprimono nella celebrazione della S. Messa “fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa”. Oggi noi sacerdoti celebriamo la S. Messa nella chiesa a porte chiuse. I banchi sono vuoti però tu sei accanto a me sull’altare. Ti vedo con gli occhi della fede, e gioisco per questa sorprendente vicinanza che ti fa tutt’uno con me compartecipe del medesimo mistero d’amore. Oggi voi laici celebrate la S. Messa nella “chiesa domestica”, la vostra casa, la vostra famiglia. I genitori ancor di più sentono ed esprimono la loro identità ed il loro ruolo di ministri della liturgia domestica, abilitati dalla fondamentale vocazione battesimale per offrire a Dio in rendimento di grazie i propri doni: gioie, dolori, fatiche, speranze, figli, parenti, amici. Imbandite la vostra mensa col Pane della Parola: intronizzatela, ponete un fiore, accendete un cero. Mangiate codesto pane, proclamando la Parola della quarta domenica di Quaresima. E’ questo il momento dell’annuncio. Mangiate la Parola a sazietà e “ruminatela” nel vostro cuore: troverete lì la risposta ad ogni dubbio, ad ogni interrogativo. Aggiungete un posto alla vostra tavola con tutto l’occorrente: Gesù è seduto alla mensa con voi. Fate la “comunione spirituale”: è questo il vostro rendimento di grazie e la partecipazione al corpo ed al sangue di Cristo. Destinate infine a chi è solo, a chi è malato, a chi è in prima linea a combattere il morbo, a chi soccorre i bisognosi e si prodiga senza risparmio e con ogni mezzo per gli altri, il “pane della carità”, frutto di questa “speciale” Messa domestica: è il gesto visibile della testimonianza e della condivisione. Così la famiglia custodisce, vive ed annunzia il dono della fede, manifesta ed attua la sua identità e missione di Chiesa e scuola di ascolto, luogo di celebrazione della vita, principio e forza della vera comunione. Coraggio. Buona e santa domenica. P. Angelo Sardone.