«Il sacerdote la ricevette e, baciandola, la benedisse dicendo: il Signore ha reso grande il tuo nome in tutte le generazioni» (PdG,VII). Una tradizione apocrifa contenuta nel cosiddetto Protoevangelo di Giacomo, riporta l’avvenimento della presentazione di Maria al Tempio di Gerusalemme ad opera di Anna e Gioacchino, quando ella aveva appena tre anni. La figlioletta avuta in età avanzata, mise nelle condizioni i pii genitori di ritenerla un dono di Dio così grande, da doverla rimettere nelle Sue mani, collocandola nel luogo sacro per eccellenza, il tempio. Qui vivevano donne votate al servizio di Dio, dedite alla preghiera ed all’accoglienza. Il dato apocrifo narra la consegna fatta ai sacerdoti di Gerusalemme della fanciulletta Maria che entra così a far parte della famiglia del tempio. Il testo motiva il gesto per via della promessa che i genitori avevano fatto al Signore, per non correre il rischio che Dio stesso la richiedesse e che il loro dono così risultasse sgradito.La bambina rimase nel tempio come una colomba, nutrita direttamente dalla mano di un angelo e crebbe fino all’età di dodici anni per essere destinata al matrimonio. S. Annibale Di Francia aveva una singolare devozione per questa memoria liturgica. Il ritrovamento casuale di una statuetta della Madonna nella sacrestia della Casa delle Figlie del Divino Zelo a Taormina, il 1908, fece mettere in moto il suo estro poetico per creare un vero e proprio cerimoniale secondo il quale, rinnovando la presentazione di Maria, ogni anno il 21 novembre fino al 1920, mentre la bambina cresceva, ricordava l’evento finché ella giunse all’età di 15 anni. Allora, organizzata una festa nuziale, alla presenza dei venerandi genitori, celebró il matrimonio nel quale Maria andò sposa a Giuseppe. Il tutto avvenne in una stanzetta detta «Conservatorio» dove tuttora sono venerate le statue che riproducono Maria adolescente con una folta chioma di capelli, il giovane S. Giuseppe ed ai lati i santi Gioacchino ed Anna. Era una delle industrie spirituali di cui il santo fondatore si serviva per accendere nel cuore delle persone semplici l’amore a Maria. Oggi si celebra la giornata delle Claustrali che, come Maria, hanno consacrato la loro vita al Signore nel silenzio dei monasteri, nella contemplazione e nell’attiva operosità di preghiera ed azione per la vita della Chiesa. P. Angelo Sardone