«Dà all’Altissimo secondo il dono da lui ricevuto, e con occhio contento» (Sir 35,12). Il libro didattico-sapienziale del Siracide è un ottimo sussidio di profonda riflessione: aiuta l’uomo e la donna di ogni tempo, a confrontarsi con la sapienza di Dio che si rispecchia nell’ordinarietà della vita. Gesù figlio di Sirach, l’autore sacro, unisce in sé la duplice identità di fervente ritualista e di esigente moralista nell’osservanza di tutte le leggi di giustizia e di carità. Presentando l’importanza della Legge ed il dovere dei sacrifici, esorta a donare all’Altissimo secondo il dono particolare ricevuto ed a farlo con occhio e cuore contento. La vita, in fondo, altro non è che un inno di lode al Dio datore di ogni bene ed alla sua grandezza che si rispecchia nella creazione e nelle creature dotate di intelligenza e riconoscenza. La capacità acquisita di fare discernimento della propria esistenza permette di enumerare i doni di natura e di grazia ricevuti, per metterli a disposizione di Dio e degli altri. Questo è un dovere di tutti, e lo diventa ancor più nella misura in cui si conosce e si attua la propria personale vocazione. È importante discernere i doni che Dio elargisce con generosità, per giungere ad una vera e propria «identificazione vocazionale» che permette poi di agire mettendo in atto ciò che si è ricevuto. Nella realizzazione del proprio cammino di vita è indispensabile, dopo aver intuito ciò che si è ricevuto, farsi aiutare nel discernimento ulteriore per dare senso pieno alla propria esistenza e ridonare a Dio con altrettanta generosità, ciò che si è ricevuto. Per questo è indispensabile la ricerca ed il ricorso a buoni educatori, retti formatori, saggi consiglieri e ad apostoli secondo il cuore di Dio. P. Angelo Sardone