«Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d’angolo. In nessun altro c’è salvezza» (At 4,11-12). La predicazione della risurrezione di Gesù Dai morti irritava fortemente i capi delle guardie e soprattutto i Sadducei che non credevano affatto a qualsiasi forma di risurrezione. Il compito degli Apostoli è preciso: sono chiamati a diventare i banditori di questa realtà che diviene il fondamento della fede. Impressiona il fatto che Pietro parli non solo con coraggio, ma con una competenza fuori dell’ordinario per uno che era stato semplicemente un illetterato e semplice pescatore. Una particolare grazia di stato lo rende eloquente ed autorevole in quello che afferma. L’evangelista Luca annota con scrupolosità i passaggi più importanti della sua catechesi che si dimostra fortemente ancorata alla Scrittura e proclama con coraggio la verità e l’interpretazione attuale di ciò che è avvenuto. Ciò rende ostili gli ascoltatori, soprattutto i capi che traducono in prigione i due malcapitati Apostoli rei di essere stati comprotagonisti con Gesù della guarigione dello storpio. Niente comunque ormai lo ferma. Alla condanna dei Giudei si oppone la risurrezione operata da Dio. Citando ed interpretando il salmo 117 afferma che Gesù, l’unto di Dio, è divenuto la pietra angolare, ossia la parte determinante del nuovo edificio della Chiesa, la base più robusta destinata a sostenere l’intera costruzione. Questa operazione l’ha compiuta Dio stesso avendolo costituito Signore e Cristo. Proprio in Lui, nel suo Nome c’è salvezza, ieri, oggi e sempre. P. Angelo Sardone