«Nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per la mano destra e lo sollevò» (At 3,6). I primi tempi della vita della comunità cristiana appena costituita a Gerusalemme, sono caratterizzati dai grandi discorsi di Pietro e da alcune azioni straordinarie. La tradizione storica lucana, riporta uno dei primi miracoli operati dallo Spirito tramite gli apostoli: la guarigione dello storpio avvenuta nel tempio di Gerusalemme dove, condotto da alcuni volontari, chiedeva l’elemosina a quelli che entravano. La chiese anche a Pietro e Giovanni che alle tre del pomeriggio si erano recati per la preghiera. Sono interessanti i gesti e le parole adoperate dal Principe degli Apostoli; lo invita innanzitutto a guardarlo e dopo avergli manifestato la sua povertà di mezzi pecuniari, non ha infatti né argento né oro, con tono solenne gli ingiunge: «nel nome di Gesù Cristo alzati e cammina». Queste espressioni le aveva sentito molte volte pronunciate dal Maestro ed ora è lui che, secondo la profezia di Gesù, le proclama e ne vede l’efficacia. Anzi lui stesso lo prende per mano e lo solleva da terra. Il gesto è bellissimo ed evocativo: come Gesù ha sollevato dalla miseria fisica e morale le persone che a Lui si sono affidate, l’Apostolo, e con lui coloro che sono insigniti dell’episcopato e del sacerdozio ministeriale, prende per mano e solleva dalla sua miseria. Questa esperienza si rinnova quando ciascuno, zoppo a causa del peccato, chiede con fiducia l’elemosina della guarigione interiore, concessa attraverso la grazia sacramentale. E, proprio lì, la mediazione sacerdotale è efficace prima di tutto nel donare quanto di più grande si possiede, il Nome di Gesù e poi nell’accompagnare con la mano, lo scatto in piedi ed il cammino spedito nella grazia. P. Angelo Sardone