«Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo» (Ef 6,10). La forza per resistere e combattere il male viene dal Signore. La sua potenza rafforza e dá vigore. La vita a volte sembra una battaglia continua per non lasciarsi sopraffare dalle potenze demoniache e dai dominatori del mondo. Per essere saldi, bisogna lasciarsi vestire da Dio con una apposita armatura che protegga il corpo intero e lo preservi dalla morte. Attorno ai fianchi bisogna avere la verità, addosso, la corazza della giustizia. Lo scudo deve essere la fede, l’elmo, la salvezza, la spada, la Parola di Dio. Si tratta evidentemente di una armatura singolare che, aldilà della metafora, è indispensabile per difendersi dal male e vincere la battaglia. Il sostegno più efficace rimane la preghiera con tutte le sue modalità; il segreto intelligente, vegliare con perseveranza ed in comunione con tutti i Santi. Il santo apostolo, ormai alla conclusione della vita, con la sua esperienza e vincolato dalle catene, propone una modalità concreta ed efficace per non soggiacere al male subdolo prodotto dal demonio ed essere sempre vigili ed accorti per non essere vinti, ma vincere. Il dominio del male sembra invadere ogni giorno la società, senza dare scampo alcuno. La necessità di difendersi, oltre la grazia efficace che scende dall’alto, è postulata da un impegno serio, perseverante di ogni cristiano che tante volte, per la paura del male, non resiste e per questo il demonio non si allontana e prende il sopravvento. La volontà, l’impegno diuturno e la fiducia nel Signore risultano mezzi concreti ed efficaci da praticare per operare il bene ed evitare il male. P. Angelo Sardone