«Torniamo al gusto del pane!». Comincia oggi qui a Matera il XXVII Congresso Eucaristico Nazionale, «parte integrante del cammino sinodale delle Chiese in Italia, manifestazione di una Chiesa che trae dall’Eucaristia il proprio paradigma sinodale». L’evento si inquadra nel corso del Sinodo e sottolinea come Chiesa e Sinodo hanno nell’Eucaristia la fonte di comunione, il principio della missione e sono il sostegno per il cammino pastorale. Nella partecipazione alla mensa di Cristo con la celebrazione dell’Eucaristia, «fatti membra del suo corpo, siamo trasformati in colui che abbiamo ricevuto» (S. Agostino). L’idea di realizzare i Congressi Eucaristici fu della francese Maria Marta Emilia Tamisier (1844-1910) che, formatasi alla scuola di S. Pietro Giuliano Eymard, si adoperò nel promuovere con tutte le forze la salvezza della società per mezzo della Eucarestia. Sull’esempio dei pellegrinaggi mariani pensò che si dovevano organizzare pellegrinaggi ai santuari a ricordo di miracoli del Santissimo Sacramento. Il primo Congresso Eucaristico Internazionale fu celebrato a Lilla, in Francia, nel 1881. In Italia, quello nazionale, a Napoli il 1891. La Tradizione Rogazionista è stata sempre molto attenta a queste esperienze ecclesiali, sottolineando in esse l’importanza carismatica della preghiera per le vocazioni. «Quanto sarebbe bello se nei congressi non mancasse la preghiera del Rogate e si propagasse in mezzo ai fedeli, se ne facesse conoscere la necessità e si mettesse in rilievo il gran fatto che l’estensione del culto eucaristico dipende dal numero dei santi e zelanti sacerdoti, che deve mandare il Signore», diceva S. Annibale M. Di Francia. Sicuramente non mancheranno in questi giorni stimoli adeguati e risposte pertinenti a questo desiderio. P. Angelo Sardone