Le considerazioni del paziente Giobbe sono realistiche pur manifestando un tono di cupo pessimismo. Illusione, affanno, insonnia, soffio repentino, incertezze, sono espresse come elementi senza speranza. La presenza e gli interventi terapeutici di Gesù sono efficaci non solo per la suocera di Pietro vittima della febbre, ma anche per tutti gli ammalati, gli indemoniati, gli affetti da varie malattie. Tutta la città è presente. La sua forza nasce dalla unità orante col Padre nella costante preghiera e mosso dalla necessità di andare altrove a predicare il Vangelo ed a scacciare i demoni. L’annunzio del Vangelo per l’Apostolo Paolo è una necessità non un vanto, un incarico affidato per guadagnare a Cristo il maggior numero di persone: debole con i deboli, tutto a tutti. Fare tutto per il Vangelo rende partecipi di esso. P. Angelo Sardone.