S. Pio da Pietrelcina
«Davanti a Dio e a Gesù Cristo, ti ordino di conservare senza macchia e irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo» (1Tim 6,13). In questo tratto, il più accorato della lettera, S. Paolo esorta Timoteo a tenere a bada la fede propagata dai falsi dottori, agendo con energia per conservare il comandamento ed il diritto della verità. Queste indicazioni sono state fatte proprie da S. Pio da Pietrelcina (1887-1968), del quale oggi si celebra la memoria. Figlio di contadini, nella nuova famiglia dei Frati Minori Cappuccini diviene sacerdote il 10 agosto 1910. Dotato di una salute precaria, dal 1916 dimora ininterrottamente nel piccolo paese di San Giovanni Rotondo sul Gargano dove rimane fino alla morte, visitato, il 1918, da Dio col dono-privilegio delle stimmate. Portandole addosso con grande sofferenza fisica svolge un apostolato straordinario di amministrazione della grazia sacramentale di Dio e di accoglienza di tantissime persone che accorrono a lui da ogni parte del mondo. La sua clientela è universale come la sua popolarità. Ha un occhio particolare per gli ammalati per i quali costruisce la Casa Sollievo della sofferenza. Nonostante possa sembrare ruvido, è dolce e penetrante nella sua azione apostolica e sacramentale verso tante anime che sistematicamente diventano figli e figlie spirituali. Ad essi indirizza le sue lettere, un vero e proprio itinerario formativo e di santificazione. Tenuto sotto controllo dalle autorità ecclesiastiche, vittima di severe ispezioni, impedito per un po’ di tempo finanche dalla celebrazione della Messa in pubblico, con umiltà ed obbedienza accoglie tutto, soffre ed offre. La sua santità lo rende tutt’oggi invocato e venerato in ogni parte del mondo. Auguri vivissimi a quanti ne portano il nome o s’ispirano a Lui. P. Angelo Sardone