Il saggio Gamaliele
«Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!» (At 5, 38-39). La disputa nel sinedrio dura ancora. L’odio ed il risentimento da parte dei capi viene infranto da una posizione accorta, intelligente e prudente da parte di Gamalièle, dottore della Legge, stimato da tutto il popolo. Fatti allontanare gli Apostoli parla con chiarezza ai suoi colleghi invitandoli a riflettere bene sul loro operato e portando alcune dimostrazioni plausibili per impedire che si continuasse per la strada intrapresa. L’esperienza storica rammentata dall’illustre fariseo ha il suo peso. Sia per Teuda che aveva aggregato quattrocento uomini, che per Giuda il galileo che aveva avuto sostenitori persuasi e seguaci, tutto era finito con la loro morte.
Evidentemente il piano era solo di origine umana. Non è la stessa cosa per la situazione attuale perché si tocca con mano attraverso i segni ed i prodigi che stanno avvenendo, che si tratta di qualcosa di soprannaturale. Ci potrebbe essere il rischio di lottare con Dio stesso e non si sarebbe affatto capaci di distruggerli. L’intelligente e provvidenziale mediazione fruttò agli apostoli la loro liberazione, nonostante subissero la flagellazione ed un nuovo ordine di non parlare nel nome di Gesù. Gli Apostoli se ne andarono lieti di aver subito oltraggi per Gesù e per nulla intimoriti continuarono ad insegnare e a predicare nel suo Nome. La storia dell’agiografia cristiana e particolarmente quella dei martiri, ha dato ragione a questo dato, producendo coraggiosi ed intrepidi assertori del nome di Gesù, che sono andati incontro alla morte pur di salvaguardare la verità e l’obbedienza a Dio. P. Angelo Sardone