L’eroismo della testimonianza
«Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo; siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra» (Gen 1,14-15). La lettura liturgica della Sacra Scrittura permette nell’arco di tre anni, di avere un sunto articolato della Parola di Dio che, soprattutto nella S. Messa, diviene il nutrimento più genuino della vita del cristiano e, come primo pane, prepara a ricevere il cibo eucaristico. Il libro della Genesi, cioè dell’origine e del principio, si apre con la creazione che si sviluppa nell’arco di una settimana. La luce, il firmamento, la terra, il cielo preparano la creazione delle due maggiori fonti di luce, il sole e la luna. Esse regolano e governano il giorno e la notte. L’immagine del sole spesso si applica per analogia a Gesù vera luce di ogni tempo e di ogni luogo. Ma si applica anche all’esperienza ed alla testimonianza dei Santi che diventano autentiche luci e fonti di luce per coloro che vogliono seguire Cristo. La terra giapponese nel secolo XVI è stata illuminata da fonti aborigeni di luce cristiana che hanno permesso lo spandersi della fede con oltre duecentomila cristiani e lasciato tanta testimonianza di adesione ad essa, soprattutto con il martirio. È il caso di S. Paolo Miki e dei suoi compagni, 3 Gesuiti, 6 Francescani e 17 Terziari francescani, che subirono il martirio per la difesa della fede cristiana crocifissi su un’altura nei pressi di Nagasaki. Era un bravo predicatore, il migliore del suo tempo, che «mostrava il suo zelo più con i sentimenti affettuosi che con le parole». L’introduzione della fede avvenuta qualche anno prima ad opera di S. Francesco Saverio portava così i suoi frutti. P. Angelo Sardone